“Non ho nuotato molto bene, vorrei scusarmi con le mie compagne di squadra”.
Così inizia l’intervista di Fu Yuanhui, nuotatrice cinese di in gara alle Olimpiadi di Rio 2016. La giornalista della CCTV, un’emittente di stato, prova a confortarla: ” Va tutto bene, è chiaro che hai dato il massimo, considerate le circostanze. Sembrava che avessi un forte mal di pancia.”
A dire la verità ieri notte mi è arrivato il ciclo. Quindi mi sento piuttosto debole e molto stanca. Questa non è una scusa, alla fine della giornata non ho semplicemente nuotato bene.
Con queste semplici parole Fu Yuanhui ha motivato la sua performance poco brillante durante la gara del 4×100 staffetta mista: il team è comunque arrivato quarto, ma le parole dell’atleta cinese hanno riscosso da subito la simpatia dei tifosi, che sui social si sono complimentati con lei per aver infranto un tabù parlando di mestruazioni, sopratutto in un contesto così particolare come quello olimpico.
Parlare di mestruazioni e sport, a maggior ragione quando si è sulla Tv nazionale e ci sono di mezzo competizioni importanti, non è così scontato. Ecco perché dalla Cina iniziano ad arrivare messaggi di solidarietà a Fu: “Non sapevo nemmeno che si potesse gareggiare con le mestruazioni” scrive un utente su Twitter. E un altro aggiunge “Ammiro molto Fu, è riuscita a nuotare con il ciclo, e per di più un ciclo doloroso. Ti senti in colpa per essere arrivata quarta, ma noi siamo fieri di te!”. Un terzo tifoso ha scritto: “E ‘un fenomeno fisiologico normale, quindi perché non possiamo parlarne? Fu Yuanhui è spettacolare!”
Mestruazioni, Rio 2016 e contraddizioni varie
La performance dell’atleta cinese è stata ottima (non dimentichiamo che stiamo comunque parlando di Olimpiadi) ma è vero che a Rio 2016 il tema femminile è stato forse tra i più caldi: tutti avrete visto la foto delle squadre di beach volley italiane contro quella egiziana, velata, e il triste titolo sulle “Cicciottelle del tiro con l’arco” è rimbalzato sui social per giorni, per non parlare delle infinite polemiche su lati B, legami sentimentali, gossip e mille altre sciocchezze che poco avevano a che fare con lo sport.
Eppure, è la prima volta che si parla di mestruazioni, e dell’influenza che possono causare su una performance atletica. Senza contare che un paese come la Cina deve fare i conti, ancora oggi, con una serie di tabù culturali che fanno sì che le scatole di assorbenti siano quasi nascoste nei supermercati e che solo il 2% delle donne usi gli assorbenti interni. Non a caso, afferma The Guardian, il primo tampone di produzione nazionale, il Crimson Jade Cool sarà presto messo in commercio contando sulla distribuzione nei centri sportivi….inutile dire che la coppetta sarebbe un passo in avanti fenomenale, e saremmo davvero felici di vedere un’atleta olimpica fare da testimonial. Magari alla TV, come ha fatto la bravissima Fu Yuanhui, che con i suoi vent’anni avrà sicuramente altre opportunità di vincere una medaglia: a lei, e a tutte le atlete che in questi giorni a Rio 2016 gareggiano con le mestruazioni, vanno i nostri migliori auguri!
Un video di Elite Daily spiega che cosa usavano le donne dell inizio del 1900 quando avevano le mestruazioni e cosa usano oggi, e i progressi tecnici che sono stati fatti perche le mestruazioni fossero il meno possibile una preoccupazione pratica, dalle cinture con le fasce di stoffa staccabili e lavabili fino alla menstrual cup.